sabato, dicembre 10, 2016

La mia Berlino - parte prima

Vi ricordate di quando vi scrivevo che fare progetti è un'attività sopravvalutata? Che, soprattutto quando si hanno dei figli piccoli, programmare qualcosa è praticamente impossibile? Figurarsi prenotare una vacanza con un paio di mesi di anticipo: quella sì che è una vera scommessa con la sfiga.
Inizi a capire che la sfiga sta anni luce avanti a te quando venerdì all'ora di pranzo ti squilla il cellulare, numero che non hai in rubrica, ma stranamente simile al tuo numero di casa. Buongiorno, è l'asilo della piccola iena, venga pure a riprendersela perchè ha 39 di febbre. Mentre lo riporti a casa vorresti solo piangere: la iena è praticamente indistruttibile, non si ammala mai, ma in questi quasi 4 anni ho capito che, quando succede, non si fa sconti a nessuno. E soprattutto si ammala sempre di cose misteriose e criptiche tipo 10 giorni di febbre in altalena senza altri sintomi, mezza giornata di vomitino poi basta, macchie che arrivano e spariscono nel giro di poche ore. La pediatra penserà che sono un'ipocondriaca visionaria, ma forse il problema è esattamente l'opposto. Comunque stavolta avevamo vinto la febbre in altalena che è andata avanti tutto il fine settimana e lunedì, quando ho portato la iena in ambulatorio, la dottoressa ha convenuto che non c'era niente che non andasse, di partire pure l'indomani per Berlino.
Ed eccoci qua: Berlino giorno 4, ore 14,45 tappati in appartamento con la iena febbricitante da ieri sera. La pediatra l'ho già chiamata stamattina, dice che è una ricaduta e di avere pazienza, di non stare a far vederlo qua se non peggiora. Avevo preso su scaramanticamente la tachipirina, ma ai ritmi a cui l'abbiamo fatta andare in questi giorni non ne resta moltissima: io ho comprato il paracetamolen in una farmacia tedesca, ma la iena non ha apprezzato e ci ha già intimato in un paio di occasioni che lei beve solo quella italiana. Sceglie il prodotto nostrano insomma... speriamo di non dover integrare con quella locale. Nel mentre, grazie ad una gentilissima addetta all'ufficio del turismo, mi sono anche fatta un'idea di come possiamo muoverci se dovessimo avere bisogno di un medico: pagando si intende ho trovato qualcuno che dovrebbe venire qui a casa anche di notte e nel fine settimana. Speriamo di non averne bisogno.
Berlino sembra anche carina, ma non ce la stiamo godendo proprio come avremmo voluto. Vorrà dire che ci torneremo un'altra volta. Magari col caldo. Ci sono però alcune cose che vorrei condividere con voi, spero di riuscire a scrivere un altro post sulla città.

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