martedì, febbraio 23, 2016


Sabato sera eravamo a Cesena e abbiamo avuto la possibilità di scaricare un po' la iena coi nonni e le zie per andare a goderci il concerto di Carmen Consoli. Non ho ancora capito se il verbo "godere" sarebbe approvato anche da mio marito :-) Da me sicuramente sì, la seguo da sempre e il primo concerto che vidi fu il 19 marzo 1999, al Vidia a Cesena. Conservo ancora il biglietto, quando ancora i biglietti dei concerti erano belli e valeva la pena conservarli: riporta infatti la copertina di uno dei suoi dischi più belli, oggetto di quel tour. Mediamente isterica.
E' importante vedere le cose per ricordarsele e per avere piena coscienza del fatto che esistono: nel ritornello della canzone che ho messo nell'oggetto Carmen parla proprio del padre mancato da poco, al quale chiede appunto di mandare una cartolina e una foto di lui che prende il sole sulla spiaggia con la sua solita camicia, intento a leggere il giornale. Per far sapere a tutti che sta bene.
Viviamo circondati da immagini e, con l'avvento dei cellulari e dei servizi di messaggistica istantanea, tutti noi riceviamo decine di foto tutti i giorni. Anche le mie sorelle mi chiedono sempre di mandare foto della piccola iena: una volta ero più costante, adesso devo ammettere di farne meno e di mandarne meno. Credo che sia perché io ce l'ho sotto il naso tutto il giorno tutti i giorni e, a meno che non ci sia una particolare situazione da immortalare, non ritengo necessario scattargli continuamente foto perché ho vicino a me la iena in carne ed ossa, molto meglio di un'immagine sul display.
Le foto però ci piacciono assai, ci danno sicurezza, ci fanno sentire vicine le persone lontane ed è come se ci dicessero "stiamo bene".
Non ho ancora trovato un nome per il melone che mi sta crescendo nella pancia, ma nel suo caso le foto assumono un valore speciale. E' vero che è lì dentro e lo sento muovere tutto il giorno, pochi strati di cellule ci separano, ma ancora per qualche mese non lo vedrò dal vivo. Ecco allora che, agli occhi di una mamma profana, la fotografia del suo puntino nella pancia sembra una cosa fantastica, il ginecologo vede delle cose incomprensibili sul monitor e dice "qui c'è la testa, quello è un piedino, qui c'è il cervello, qui il cuore, i reni, ..." e tu guardi ammirata pensando che se tutte queste cose sono al loro posto sta andando tutto bene. In realtà mi hanno già spiegato in diverse occasioni che l'ecografia non permette di riconoscere un sacco di cose, per le quali esistono altri tipi di test più esatti, però è inutile, per la mamma la foto, poter vedere il suo bimbo, vale più di mille esami.
La Regione Piemonte prevede, per una gravidanza fisiologica, soltanto due ecografie: una nel primo trimestre e la morfologica nel secondo, niente accrescimento nel terzo trimestre.
Io mi sono già giocata le due cartucce a disposizione e, se, come spero, le cose procederanno senza sorprese strane, la prossima volta che vedrò il naso della creatura sarà dal vivo.
Mi fanno un po' specie quelle mamme che collezionano foto di ecografie tipo book fotografico e le sventagliano a destra e sinistra; nel corso della scorsa gravidanza ne avevo incontrate alcune al corso di nuoto per gestanti, mentre stamattina mi sono imbattuta nella pericolosa diade mamma fotofila-futura nonna nella sala d'attesa del laboratorio analisi (un giorno magari scriverò un post sul perché una donna incinta non può andare a farsi fare un prelievo del sangue da sola senza passare per una screanzata).
C'era questa mamma che aveva l'agenda di gravidanza che traboccava di cartelline di foto (ovviamente fatte tutte privatamente, per il motivo di cui sopra) e le stava illustrando alla futura mamma a sedere accanto a lei. A metterci il carico da 90 era però la futura nonna, che commentava ogni scatto dicendo cose del tipo "vedi, ha proprio la sua bocca, ha il mento di suo marito, gli occhi della nonna, il dito del piede del bisnonno, ...".
E' inutile, adoriamo le foto e in questo caso scatenano la nostra immaginazione più che mai: là dove uno qualunque vede una macchietta bianca su fondo nero, la nonna vede già il suo orecchio.
Io le mie foto le ho mostrate solo alla piccola iena: la mattina dell'ecografia gli avevo detto che sarei andata dal dottore a fare delle fotografie al fratellinosorellina e che al ritorno dall'asilo gliele avrei fatte vedere. Quelle dell'eco del primo trimestre le ha guardate con sospetto, effettivamente erano davvero delle macchie bianche senza grande possibilità di interpretazione.
Quando gli ho fatto vedere quelle della seconda eco lui ha esordito dicendo "sono le foto strane nere", memore della prima volta. In queste però si vedeva qualche dettaglio in più e credo che anche lui abbia potuto apprezzare qualcosa.
Che fine faranno queste foto? Sicuramente le conserverò, ma non ne faccio una malattia. E' come quando uno fa un lavoretto con le proprie mani: magari ad un certo punto dell'opera scatta una foto perché gli sembra che stia venendo un capolavoro, poi però, alla fine del progetto, quella foto a metà non gli interesserà più, tutto preso come sarà ad osservare l'opera finita e, perché no, a fotografarla per mostrarla fiero a parenti ed amici.
Quindi a tutti quelli che mi chiedono "macccome da qui a giugno non farai un'altra eco? Non hai prenotato quella in 3d? Guarda che poi ti danno anche il video, è così emozionante..." rispondo gentilmente che non mi interessa, non ne ho bisogno. E non perché sono cattiva e non me ne frega niente, ma semplicemente perché non lo ritengo necessario, mi piace l'effetto sorpresa. Questa volta in tutti i sensi, visto che la ginecologa dice che forse è maschio, ma non si è voluta sbilanciare. Non mi ci vedo proprio con mio marito sul divano dopo cena a guardare il dvd dell'ecografia, preferisco far sentire a mio marito come protesta la piccola iena in erba durante l'ennesima replica di Grey's Anatomy su la7d. E di foto ne faremo tante tutti insieme, quando non ci saranno più centimetri di pelle a separarci.


martedì, febbraio 16, 2016

Mi ero ripromessa di essere un po' più costante col blog e invece sono ormai due settimane che non scrivo niente :-( e non ho neanche un post in bozza degno di essere pubblicato, insomma è un periodo abbastanza spento...
Appena avrò un po' di tempo e di ispirazione vi racconterò dell'iscrizione della piccola iena alla scuola materna e di come una cosa che nella mia testa doveva essere normale e filare liscia come l'olio invece si sta rivelando una specie di riffa dalla quale ho come l'impressione che non usciremo vincenti.
La triste realtà di queste ultime due settimane è che sono ufficialmente a dieta: all'ultima visita col ginecologo (sul quale un giorno forse scriverò un post) avevo preso un po' troppo peso tutto assieme e così ho vinto una visita col dietista e tutto il resto.
Se vi dicessi che vado a letto con la fame mentirei spudoratamente perchè non è vero, però passo le mie giornate a guardare Alice e a chiedermi se e quando mai potrò mangiarmi un piatto di pasta senza pensieri :-) Devo ammettere che finora rinunciare alle cose dolci non mi sta pesando più di tanto, mentre il pensiero di tutte le cose salate che ho sempre mangiato, ma che ora non posso più mangiare, a volte mi tormenta :-D
Quindi, per esorcizzare queste giornate passate a pulire della frutta e della verdura, le uniche cose che posso mangiare senza troppi patemi d'animo, ho pensato di farvi due top 5, perchè bisogna sempre pensare a tutte e due le facce della medaglia. Le scoperte di queste ultime due settimane e i cibi in cima ai miei pensieri.
Partiamo dalle cose belle, le 5 cose che ho scoperto, rigorosamente in ordine sparso:
- la colazione a base di frutta, orzo soffiato e frutta secca: è un po' brigosa da preparare, però dà molta soddisfazione e mi permette di essere ben attiva durante la mattinata, senza appesantire
- il pesce a vapore: mi è sempre piaciuto, condito solo con succo di limone e un filo d'olio, però l'ho sempre cucinato poco perchè si impuzza tutta casa, ma devo dire che è davvero buono
- la frutta la sera dopo cena: in un momento in cui ho sempre avuto voglia di qualcosa di dolce (voglia che, ci tengo a specificare, non soddisfacevo quasi mai) ho scoperto che mangiare una mela o un kiwi può essere piacevole
- la frutta secca: non l'ho mai mangiata se escludiamo i pistacchi durante le sessioni di Dungeons&Dragons quando ancora ero una pischella, ma mandorle e noci non sono niente male, soprattutto in accoppiata con la frutta fresca al mattino
- le uova: le ho sempre snobbate e invece la sera delle uova è festa grande :-) devo dire che anche cotte così in padella senza olio sono buone :-)
Ecco ora veniamo alle dolenti note... cosa mi manca di più, sempre in ordine sparso. Prima però vorrei fare una premessa: questo elenco sarà fortemente influenzato dal fatto che, sapere di non poter mangiare certe cose, me le fa desiderare all'ennesima potenza. Per dire, non è che mangiassi gorgonzola tutti i giorni (e neanche tutti i mesi per essere precisa...), ma sapere di non poterlo avvicinare mi fa venire voglia di divorarne una forma intera, per intenderci.
- la pasta: non siamo abituati a mangiarla spesso e quando la facciamo solitamente è un piatto unico al quale abbiniamo giusto della verdura, però mi manca. E mi manca soprattutto il mio confort food del pranzo: 60g di stelline scolate con una fetta di prosciutto cotto sbriciolato e un cucchiaio di ricotta. Provate per credere.
- il formaggio: ecco, questo invece lo mangiavo abbastanza, soprattutto mozzarella, stracchino e affini. Adesso che posso concedermi lo stracchino una sera alla settimana e basta mi sale un po' di tristezza...
- la pizza: una volta alla settimana di solito la mangiavo, preferibilmente bianca, mentre adesso me la posso concedere ogni due settimane, possibilmente non intera, vegetariana con poca mozzarella e senza patate. C'è qualcosa di più triste? Non credo...
- i biscotti bagnati nel te: ne mangiavo giusto due a colazione, ma quell'effetto molliccio e caldino mi manca... e non l'avrei mai detto
- le patatine fritte. E cosa ve lo dico a fare. Anzi, le patate in generale... anche queste non è che le mangiassi tutti i giorni, anzi... però sapere di non poterle avvicinare ovviamente me le fa sognare di notte :-D

L'importante è farci due risate sopra dai... lunedì, dopo un venerdì a cena da amici e un fine settimana dai miei genitori, l'ardua sentenza della dietista. E speriamo bene. Più di così davvero non saprei cosa fare, giusto pane e acqua con poco pane.

Ah, il titolo del post arriva dritto dritto da qui, uno dei preferiti della piccola iena insieme al suo gemello delle filastrocche da bere.

mercoledì, febbraio 03, 2016

Durante la gravidanza della piccola iena non ero molto sul pezzo, lo ammetto. Fosse stato per me la iena sarebbe uscita dall'ospedale col pannolino, avvolto in una coperta. Per tutti i nove mesi non riuscivo a focalizzare l'idea che prima o poi sarebbe uscito dalla mia pancia e avrebbe avuto bisogno di tutto; io c'ero, ero pronta a dargli tutto quello che voleva, ma forse non era abbastanza. Non riuscivo a comprare niente per lui, ho scoperto che era un maschio solo un paio di mesi prima che nascesse e mi sono ritrovata a dover mettere nella valigia per l'ospedale praticamente tutto quello che avevo acquistato per lui. Una volta arrivata la iena tutto è stato più facile e ormai faccio shopping solo per lui, ma questa è un'altra storia :-)
Questa volta è stato tutto diverso, da parte mia c'è sicuramente più consapevolezza, anche perchè questa gravidanza, al contrario dell'altra, è stata a lungo cercata e voluta. E poi c'è anche un po' il sapere di esserci già passata e avere almeno un'idea di quello che succederà nei prossimi mesi e l'essere sicuramente più ottimista nei confronti di quello che sarà.
Avevo detto a me stessa che avrei almeno aspettato la morfologica per pensare alle, a dire il vero, poche cose che pensavo di comprare per questo nuovo arrivo e invece non ho saputo resistere. Un mesetto fa, complice l'inserzione online per un usato ad un ottimo prezzo, ho acquistato una fascia rigida didymos. Per la piccola iena avevo cucito io stessa una fascia pouch sling che però sinceramente ho usato davvero poco perché non l'ho mai capita fino in fondo, così, appena sono riuscita ad infilarlo nel Boba, siamo diventati una cosa sola. Questa volta invece vorrei provare con la fascia, che mi dicono essere il non plus ultra del portare e queste in particolare dovrebbero essere davvero valide. Prossimamente su questi schermi i primi tentativi di legature, se avete siti o tutorial da consigliarmi fatevi avanti.
Ma il vero primo acquisto per il nuovo arrivo (che non ha ancora un nome, la iena era stata piccola iena quasi da subito, questa volta non riesco a trovare un nome...) l'ho fatto venerdì mattina da Gap: ho comprato due body e una giacchetta di snoopy. Li ho fatti vedere alla piccola iena e li ho messi in una scatola nel suo armadio, dal momento che, per adesso, non abbiamo ancora individuato uno spazio tutto suo.
Ho comprato queste cose venerdì mattina perché, dopo diverse settimane di movimenti interni, finalmente giovedì sera anche mio marito ha sentito che c'era. E ho pensato che quello era il momento giusto per iniziare a pensare anche a lui, visto che pare si tratterà di un altro maschio, pur col beneficio del dubbio :-)