lunedì, settembre 05, 2016

Una giornata a Mirabilandia

Se non l'avete mai letto dovreste farlo: L'Italia spensierata di Francesco Piccolo, edito da Laterza nella collana Contromano, della quale possiedo almeno una decina di titoli ristampato di recente da Einaudi. E' un libretto molto carino, si legge in un soffio e in ogni capitolo l'autore racconta con estrema ironia la sua esperienza in diversi contesti emblematici: è andato a fare il pubblico in una puntata di Domenica In, si è messo in viaggio per l'Italia durante il grande esodo estivo, è andato a vedere il cinepattone il pomeriggio di Natale ed è andato col figlio a Mirabilandia una domenica di agosto.
Anche noi quest'anno abbiamo deciso di provare l'esperienza figli a carico, pur partendo meno sprovveduti dell'autore in questione: i parchi di divertimento mi piacciono da morire e ne ho visitati diversi in giro per il mondo, quindi non mi scandalizzo per le code, il costo degli extra, il sole, il caldo e le altre mille cose per le quali ho sentito gente lamentarsi durante la nostra giornata a Mirabilandia. Se entri lì sai già che farà tutto quanto parte del gioco; mi scandalizzo piuttosto per la maleducazione dilagante della gente che getta cartacce per terra* e scavalca le catenelle delle code per arrivare prima all'inizio della fila. Ma forse sono io che sono strana...
Tra vacanze all'estero, gravidanze e bimbi piccoli erano davvero tanti anni che non ci tornavamo, così quest'anno abbiamo deciso che ci si poteva provare: la iena era grande abbastanza per godersi un po' la gita. Abbiamo pensato di scartare il fine settimana (grave errore, ho letto poi qui che il sabato e la domenica avremmo incontrato meno gente) e ci siamo trascinati a Fosso Ghiaia giusto martedì 23. Già all'arrivo al parcheggio avrei dovuto capire che non saremmo stati soli: ci hanno fatto lasciare l'auto in una zona del parcheggio per me assolutamente inesplorata, e dire che al parco sarò stata, negli anni, almeno una decina di volte.
Poco male ci siamo detti, tanto non avevamo nessuna velleità personale: lo scopo della giornata era semplicemente offrire un diversivo divertente ed entusiasmante alla piccola iena.
Anzi no, siamo sinceri, io una velleità ce l'avevo e si chiamava Ispeed: durante la nostra ultima visita al parco era ancora in costruzione e dovevo assolutamente provarlo. Però ero forte del flash pass one shot che mi avrebbero consegnato insieme al mio biglietto di ingresso fatto con la carta ikea family: si poteva fare!
Entriamo senza troppi intoppi e ci lanciamo subito verso i giochini come dice la iena: la zona di Bimbopoli è tutta accessibile ad un bimbo della stazza della piccola iena, anzi, diciamo che siamo proprio nel momento migliore. Il nostro topino infatti ha 3 anni compiuti, è più alto di 90 cm, ma meno di un metro, quindi può già lanciarsi su diverse attrazioni, ma ancora non paga il biglietto :-)
L'area l'abbiamo battuta direi tutta, la cosa che più gli è piaciuta è stata il trenino, che nel corso della giornata è stato fatto e rifatto più volte, mentre il trenino strano sul quale l'ho trascinato l'ha lasciato un po' interdetto, forse troppo airtime per la nostra piccola iena.
Appena entrati al parco in questa zona c'era qualche codina (non più di 10 minuti), ma nel corso della giornata poi sono sparite, merito del fatto che, col passare del tempo, la moltitudine di gente ha avuto modo di disperdersi per il parco. L'unica cosa che sarebbe piaciuta alla iena e non abbiamo fatto è stata la ruota panoramica, ma quando siamo arrivati ai suoi piedi era chiusa a causa del vento.
Prima di andare a mangiare abbiamo assistito allo spettacolo degli stunt men: non capirò mai perché debbano per forza metterci una trama quando basterebbe fare una cosa meno costruita, però lo show è davvero spettacolare ed è piaciuto anche alla iena, soprattutto per la grande presenza di fiamme e fuoco.
A pranzo abbiamo mangiato al self service Drive in: la iena musicale ha molto apprezzato l'ambientazione e abbiamo potuto mangiare qualcosa di non fritto senza, tutto sommato, spendere cifre esorbitanti per essere all'interno di un parco tematico; avessimo optato per dei panini non so se ci sarebbe stata una sostanziale differenza dal punto di vista economico.
Dopo pranzo ho lasciato mio marito con il piccolo guerriero nella fascia e la iena a spasso per gli scivoli e io mi sono lanciata, nel vero senso della parola, su Ispeed: davvero davvero bello, difficile scegliere il mio preferito tra quello e Katun.
Nella restante parte del pomeriggio altri bis e tris di diverse attrazioni, una merenda a base di yogurt e frutta e verso le 19,30 siamo tornati a casa: il piccolo guerriero aveva già fatto stravedere e non volevamo troppo tirare la corda e la piccola iena era stata ribattezzata dead man walking. Non abbiamo sfruttato l'ingresso del secondo giorno perché mercoledì siamo tornati poi a Torino, però direi che come prima esperienza a 4 è stata un successo.
Presto arriverà anche un post sulla visita all'Italia in miniatura :-) quest'anno ci siamo dati ai parchi insomma...

*a tal proposito, cara direzione di Mirabilandia, se mai leggerai questo post, trovo alquanto disdicevole che nel parco non ci siano i contenitori per la raccolta differenziata. Mi viene da piangere al solo pensiero dei milioni di bottigliette che ogni giorno finiscono nei vostri cestini. La mia l'ho riportata vuota a casa ovviamente :-)

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