giovedì, settembre 03, 2015

Le leggi del mercato

Avevo già pensato a questo post qualche settimana fa, poi avevo pensato di lasciare perdere, ma l'esperienza di stamattina mi costringe a farlo :-)
Non farò nomi ovviamente, ma vorrei raccontarvi una storia. Abito in una zona di Torino con poche attività commerciali, in particolare vicino a casa nostra non c'era un bar degno di questo nome dove andare a fare colazione nelle mattine oziose. Dico non c'era perchè circa 3 anni fa ha aperto un piccolo bar/pasticceria che faceva prodotti onesti a prezzi onesti. Per la zona di cui stiamo parlando era davvero già un grande risultato, anche se c'erano ancora dei bei margini di miglioramento, soprattutto dal punto di vista estetico. La pasticceria, d'altronde, è prima di tutto bella e su questo c'era un bel po' da lavorare... passa quasi un anno e di fronte apre un mega bar a due vetrine, con cucina a vista e servizio catering. Sono disorganizzati, i baristi sono tonti (una volta uno mi ha lavata col succo che mi stava portando al tavolo, per dire...), però in cucina lavorano molto bene. I prodotti esposti sono esteticamente ineccepibili e molto buoni. Le cose buone, si sa, si fanno pagare, ma sono contenta di spendere un po' di più per una bella bioches fresca e deliziosa.
A questo punto, dopo aver studiato il nemico, quelli del bar piccolo avrebbero potuto aprirsi una nuova nicchia di mercato, proporre prodotti diversi (la butto lì: lanciarsi in dolcetti americani che adesso vanno tanto di moda?): la concorrenza serve anche per migliorarsi, no?
La risposta alla domanda che vi state facendo è no, non hanno fatto nulla e col passare del tempo le loro proposte, pur essendo leggermente più economiche, non hanno retto la concorrenza degli altri e prima dell'estate il bar piccolo ha chiuso e cambiato gestione.
Dentro di me pensavo "chissà chi si sobbarcherà adesso la gestione di questo bar, ora che ha già di fronte un concorrente davvero importante". La risposta è arrivata lo scorso mese di luglio: il bar piccolo ha riaperto, stessi locali, stessi arredi, ma facce nuove dietro il bancone.
Rimango piacevolmente stupita dal fatto che hanno saputo cogliere una nicchia di mercato abbastanza scoperta nella zona: il gelato. Vi ho già parlato del mio amore incondizionato per coni e coppette, così, sulla via del ritorno dal baby parking, io e la iena un pomeriggio ci siamo fermati con la bici al bar a fare merenda. Immaginavo che il gelato non lo facessero loro, ma gli arrivasse già pronto; quello che non potevo immaginare invece era il costo di suddetto gelato (2.5 euro quello piccolo da 2 gusti) e la mancanza di possibilità di avere una coppetta formato iena, per quale chiedo comunque una coppetta con un solo gusto, per poi pagarla la stessa cifra di cui sopra. Resto senza parole anche di fronte al prezzo del gelato al kg: 24 euri! Manco la gelateria artigianale più chic di Torino arriva a tanto... per non parlare della gelateria più buona in cui mi sia imbattuta di recente, dove il gelato costa sensibilmente meno di 20 euro al kg (è a Cesena, se capitate da quelle parti non potete non andarci). Il gelato poi l'ho trovato eccessivamente dolce, quello alla frutta soprattutto. Davvero niente di speciale.
Ieri mi sono accordata con la mia amica per andare a fare colazione insieme coi rispettivi bimbi e, visto che lei apprezzava la vecchia gestione del bar di cui sopra, sono stata io a proporle di andare a testare il nuovo corso. Col gelato non ero proprio rimasta soddisfatta, ma volevo dargli un'altra possibilità.
Non gliene darò una terza, perchè non si può tenere una vetrinetta a 6 piani vuota, con soli due vassoi di brioches e venderle a 1,50/2 euro l'una. Sono cifre che non stanno nè in cielo nè in terra, non per quel tipo di prodotto almeno. La mia amica ha preso un cornetto con la marmellata che era di dimensioni ridicole (in certi bar il formato mignon è poco più piccolo di quello per intenderci...) con la marmellata che era più fuori che dentro. Ecco, per questo non puoi chiedermi 1,5 euro. Venier in Via Monte di Pietà può chiedermi quella cifra per il loro leggendario torciglione alla crema, mastodontico e grondante burro e uova :-) Samambaia, via Madama Cristina, mi chiede 1,2 euro per il mega cornetto con le estremità abbondantemente pucciate nel cioccolato fondente e la crema al cioccolato dentro. Sui prezzi dei loro vicini non sono molto aggiornata, ma poco importa.
Quanto dureranno aperti? Mi dispiace per loro, ma credo poco.
Per lanciarsi in un'attività imprenditoriale bisogna avere un progetto sensato, non sperare che la gente venga a farsi spennare perchè fate simpatia... o perchè gli stanno antipatici quelli del bar di fronte.
Io certe cose proprio non le capisco!
Scusate, ero partita con l'idea di non fare nomi, ma alla fine le mie brioches torinesi preferite ve le ho messe dentro, non sono riuscita a farne a meno! Andate a provarle, se ancora non le avete mai assaggiate :-)

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