mercoledì, maggio 15, 2019

La grande abbuffata

A me è sempre piaciuto mangiare lentamente: l'ultima fetta di pizza è sempre fredda e il gelato mi gocciola dal fondo del cono, ma pazienza. Mi piace godere delle cose, metterci mezz'ora a fare colazione e sorseggiare una tazza di tè per tutto il tempo che lo richiede.
Non riesco quindi a capire fino in fondo perché la iena che il guerriero siano degli autentici divoratori: che si tratti di gelato o di broccoli non si fa in tempo a mettere loro le cose nel piatto che già sono sparite. Avranno dei denti perfetti perché a volte ho il dubbio che non li usino. Ieri siamo andati a fare il bilancio di salute dalla pediatra e ne ho parlato con lei: sostanzialmente non mi ha dato nessun consiglio particolare, il peso dei bimbi è esattamente nella mediana della tabella delle curve di crescita, mi ha solo detto di insistere invitandoli a mangiare più lentamente, ma niente di più. Speravo in un trucco magico che mi avrebbe sollevata dall'ansia di avere sempre qualcuno che chiede cose da mettere nel piatto o che elemosina quello che io ancora non ho finito, ma niente.
Ieri sera ne parlavo col programmatore: gli ho detto che, parlando con le altre mamme, è emerso molto più spesso il contrario- figli inappetenti che vanno inseguiti con la forchetta- e ho pensato che forse non gli faccio proposte alternative altrettanto interessanti per cui il cibo diventa l'unica cosa divertente della giornata. Il programmatore come al solito ha girato la frittata: mi ha fatto presente- lui che la sa lunga- che spesso l'inappetenza è solo un mezzo per attirare attenzione o un ricatto e si vede che loro sono tranquilli.
Io non so chi abbia ragione, so solo che anche stamattina a colazione ho dovuto lottare per non fargli mangiare anche la tovaglia e che da questo elenco abbiamo già spuntato un sacco di voci senza averlo fatto apposta.

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