domenica, dicembre 13, 2015

La regina dei cassonetti della carta


Il mondo che ci circonda è fatto di mille materiali diversi: alcuni li troviamo in natura, mentre altri sono stati elaborati dall'ingegno umano usando ciò che la natura stessa ha messo a disposizione. Trovo che tutto questo sia estremamente affascinante: provate a guardarvi intorno e pensate all'ambiente in cui siete senza legno, senza carta, senza vetro, senza plastiche, senza metalli, senza tessuti: cosa resterebbe?
Avevo detto che vi avrei raccontato qualcosa dei materiali che vengono usati per fare imballaggi, che sono poi quelli che possiamo conferire separatamente grazie alla raccolta differenziata e pensavo di partire proprio col materiale la cui storia di differenziata è un grande successo italiano, una storia molto lunga e che ancora andrà lontano, la storia della carta. 
Se avete già letto qualcosa sul sito di Comieco, come vi avevo consigliato nell'altro post, avrete scoperto che l'Italia è un grande esportatore di carta da macero: la raccolta della carta è stata quella che storicamente è partita prima, gestita inizialmente in molti casi da cooperative sociali, e oggi nel nostro paese si raccolgono circa 3000000 di tonnellate di carta, con una percentuale di riciclo che si aggira intorno all'80%.
Insomma, possiamo dire di essere dei buoni raccoglitori di carta e soprattutto di fare un buon lavoro perché quasi tutta viene effettivamente riciclata.
Noi siamo abituati, per consuetudine, a chiamare carta tante cose che in realtà non sono propriamente fatte di carta, in particolare indichiamo con carta/cartina anche molte pellicole fatte in materiale plastico o composito carta/plastica: attenzione a cosa conferiamo nel bidone della carta!
Nel cassonetto della raccolta carta possiamo buttare solo carta pulita (quindi, per dire, niente cartone della pizza unto e bisunto, niente carta casa usata per asciugare il fritto, etc etc), ma che ovviamente ha terminato il suo utilizzo. Quindi porte aperte a volantini, riviste, cataloghi, quaderni, imballaggi, scatole e scatolette di cartoncino, cartone ondulato, bigliettini, foglietti di carta, carta da regalo e tutto quello che vi passa per le mani e che risponde in modo positivo alle due domande della carta:
1) se faccio una pallina resta in forma?
2) se cerco di strapparla fa strrrrrrap e non tira?
Se ha queste due caratteristiche state abbastanza sicuri che si tratterà proprio di carta.
Queste due semplici prove empiriche possono sicuramente aiutarvi a distinguere la carta da ciò che non lo è, ma non vi salveranno nel caso del nemico numero 1 della raccolta della carta: la carta chimica. Gli scontrini infatti, così come le stampe dei fax che usano i rotoli di carta chimica (ammesso e non concesso che esistano ancora!), non si buttano nel bidone della carta, ma nel contenitore dell'indifferenziato.
La stessa sorte tocca, per ovvi motivi, a tante "carte" che in realtà carta non sono: la carta vetrata, la carta carbone, la carta da parati, la cartina acchiappacolore che usiamo nella lavatrice (e con lei tutto quello chiamiamo di solito TNT, tessuto non tessuto, che carta non è).
La cosa sembra quindi abbastanza semplice: individuo la carta e butto solo e soltanto quella nel cassonetto della carta. Errore. Perché negli ultimi anni, grazie agli accordi stretti con le cartiere, è possibile conferire nella carta anche alcuni di quei materiali compositi che sono fatti in larga parte di carta. Il caso emblematico di questo nuovo corso è il Tetrapak: per anni è stato conferito nel cassonetto dell'indifferenziato, mentre ora, in molti comuni, è possibile buttarlo nel cassonetto della carta, proprio in virtù del fatto che il 74% circa del materiale (1) è fatto di carta ed è un vero peccato che vada tutta dispersa nell'indifferenziato. Il restante 26% del materiale è formato da plastica e alluminio e, nei processi di lavorazione della cartiera, questi scarti vengono facilmente separati insieme agli altri intrusi naturalmente presenti nella raccolta della carta. E chi non ha mai buttato qualcosa di sbagliato nel bidone della carta scagli la prima pallina di scontrini o finestrella delle buste da lettera :-) Ah ovviamente, dove possibile, sempre meglio togliere dalla confezione del latte o del succo il tappo di plastica: un lavoro in meno per la cartiera!
Ricordate sempre che nessuna macchina è efficace nella separazione dei materiali come un cervello umano ben collegato ad un paio di mani.
Stessa sorte del Tetrapak tocca ad alcuni materiali poliaccoppiati tipo i sacchetti dei biscotti: in questi casi, data l'infinita varietà di nomi commerciali di diversi materiali, non troverete l'indicazione nel prontuario redatto da chi si occupa della raccolta differenziata nella vostra città, ma potete fare affidamento alle indicazioni che trovate direttamente sulle confezioni dei prodotti. Qui trovate una bella spiegazione sintetica offerta da Comieco sulla faccenda.
Mi sembra di non aver molto altro da aggiungere sulla carta, se avete delle domande fatele pure qui sotto nei commenti e farò del mio meglio per darvi delle risposte sensate.
Buona raccolta della carta a tutti!

(1) https://it.wikipedia.org/wiki/Tetra_Pak

p.s.: questo post giace nella mia cartella bozze da diverso tempo, ho aspettato a pubblicarlo perchè volevo allegare una vignetta simpatica che avevo scovato qualche anno fa per caso. Non la trovo più :-( ma non mi arrendo, mi riservo quindi di pubblicarla appena la ritrovo in mezzo alle mie scartoffie.

EDIT: La vignetta ancora latita, in compenso, se vi va di fare un po' di bricolage, potete costruire il vostro cartometro per avere sempre sotto gli occhi cosa buttare nel cassonetto della carta. Eccolo qua, direttamente dal sito di Comieco.

5 commenti:

Marica
mercoledì, dicembre 16, 2015

Ma....come...gli scontrini no???
Non lo sapevo!!!!

luciaaaa
mercoledì, dicembre 16, 2015

non so di preciso come funzioni dall'altra parte dell'Oceano, ma qua è così :-)
Anzi, aggiorno il post con una chicca di bricolage che ho appena scovato sul sito di comieco :-)

Lidia
sabato, gennaio 02, 2016

Pensa che io ho scoperto relativamente da poco che scontrini e acchiappacolore non vanno messi nella carta... e pensare che mi sentivo così "civica" nel raccogliere tutti i pezzettini di carta che mi capitavano fra le mani!
Avrei una domanda, anche se non è specifica sulla carta ma comunque pertinente alla raccolta differenziata: come la mettiamo con la pulizia dei materiali?
Mi spiego: se ho il vasetto di vetro della passata di pomodoro o il vasetto di plastica dello yogurt io ci do una bella sciacquata prima di metterli nella raccolta differenziata (anche se all'ecocentro dove vado a gettare i rifiuti vedo che c'è più di qualcuno che non lo fa). Ma per quei materiali che non sono lavabili (es. il sacchetto di plastica che conteneva il pandoro, il brick in tetrapack della panna)... che si fa? Io finora li ho sempre messi nel secco. Ma forse mi faccio troppi scrupoli e li potrei gettare comunque nella plastica/carta?

luciaaaa
martedì, gennaio 05, 2016

I materiali vengono poi tutti lavati nel momento in cui vengono avviati a recupero, la questione del lavaggio viene detta più che altro perchè i sacchi possono rimanere stoccati anche per diversi giorni e quindi è meglio che siano abbastanza puliti. Per il sacchetto del pandoro non mi farei affatto problemi, lo sbatti dalle briciole e sei a posto, mentre il tetrapak basta davvero sciacquarlo un po' con dell'acqua tiepida e va bene così. Si parla di vetro, quindi di un materiale molto prezioso e soprattutto che è bene non finisca in discarica, però Hera (una grossa multiservizi che si occupa di rifiuti in Emilia Romagna) ha fatto di recente questa campagna pubblicitaria http://www.gruppohera.it/clienti/casa/casa_servizio_ambiente/casa_racc_diff/casa_tipo_rifiuti/pagina1116-328.html

Lidia
sabato, gennaio 09, 2016

Non si finisce mai d'imparare... grazie!

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