sabato, luglio 28, 2018

L'ennesima eclisse

Ovviamente sto parlando prima di tutto della mia- di eclisse- che ormai da un mese a questa parte non mi faccio più viva su questi schermi. E' stato un mese abbastanza complesso: la fine dell'asilo, una settimana di mare, qualche lavoretto in casa e luglio è volato senza che neanche me ne accorgessi. Avevo promesso alla iena grandi avventure urbane da turisti per Torino e invece ci ritroviamo alla vigilia della partenza per la nostra vacanza a puntate- come dice lei.
Parliamo invece dell'altra eclisse, quella di ieri sera. Il cielo, le stelle, i pianeti, le loro leggi e i loro moti mi hanno sempre affascinata e ieri sera mi sarebbe davvero piaciuto poter osservare la luna in tutte le sue trasformazioni e i suoi colori. Si poteva fare, alle 21,30 eravamo in macchina di ritorno dalla festa dell'asilo del piccolo guerriero e, anzichè puntare dritti verso casa, avremmo potuto allungare il giro e passare dalla collina, fermarci da qualche parte col naso per aria e ripartire verso casa. Invece no, ci siamo detti che, insomma, la luna da casa nostra la vediamo sempre e quindi avremmo potuto vederla anche dal nostro balcone. Appena arrivati a casa ci siamo subito lanciati a caccia della luna, ma più ci guardavamo intorno, più sembrava che il topino se la fosse mangiata davvero. Allora la iena e il guerriero si sono mobilitati, hanno tirato fuori i loro binocoli e costruito un improbabile cannocchiale con un tubo di cartone fissato sul drum pad di mio cognato, hanno preso le loro torce per illuminare il cielo e sul balcone abbiamo continuato la nostra caccia alla luna.
Il tempo passava e della luna rossa nessuna traccia. Mi dicevo che a quell'ora non poteva essere ancora così bassa sull'orizzonte per non vedersi da casa nostra, che doveva essere lì da qualche parte. Si sono fatte così le 22,30 e abbiamo deciso di ritirarci nei nostri appartamenti e di mettere a letto i bimbi. Mentre la iena è crollata come al solito, il guerriero ha continuato a girarsi e rigirarsi nel letto, chiedendo acqua e elargendo sorrisi, fino quasi a mezzanotte. Quando finalmente è crollato mi sono trovata sul letto col programmatore a realizzare che avevo perso la mia unica occasione di assistere a quel raro fenomeno: un'eclissi totale di luna- la più lunga del secolo- in una notte limpidissima d'estate. E lì per lì avrei voluto riavvolgere il nastro e dire al programmatore di allungare il nostro viaggio di ritorno dalla festa dell'asilo e andare a vederla per davvero la luna, perchè non ci potevo davvero credere di aver perso quel treno, di non aver visto neanche per un attimo quella luna che non sarebbe mai più tornata. Il programmatore mi ha detto che non pensava che ci tenessi così tanto e io gli ho risposto che invece non immaginavo che da casa non la riuscissimo a vedere per niente. Ma ormai era inutile piangersi addosso, il tempo era passato, i bimbi dormivano, io ero in pigiama e il meglio ce l'eravamo perso. Questo continuavo a ripetermi, quando il programmatore ha aggiunto una cosa. Mi ha detto che però i bimbi si erano molto divertiti a cercare la luna ed era vero, solo che io, in parte, mi ero persa anche quello, presa com'ero a cercare di capire davvero dove fosse finita la luna.
Era ormai mezzanotte e mezza e avevo già un piede nel letto, quando mi sono detta che no, dovevo vederla questa benedetta luna: ho aperto la porta di casa e in pigiama sono scesa per le scale del condominio per uscire dal portone: doveva essere lì da qualche parte questa luna. Ed eccola lì, non ho neanche dovuto aprire la porta a vetri per uscire sul marciapiede, faceva capolino dalla collina, dove era stata nascosta per tutto il tempo dell'eclissi. Non era più rossa, ma bianchissima, anche se si vedeva ancora una piccola ombra su un lato: incredibile pensare che fosse proprio opera nostra.
Sono andata a letto felice come una bambina la notte di Natale, pensando a tutte le occasioni perse che, sotto sotto, nascondono una scoperta.

E se vi state chiedendo se eclisse sia il termine giusto potete leggere questa nota dell'accademia della crusca; a me piace di più eclissi, ma sono partita usando l'altra variante per riallacciarmi al titolo del post, omaggio alla cantantessa (non sono riuscita a resistere alla tentazione di inserire questa pessima registrazione d'epoca di Help, che nostalgia).


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