lunedì, luglio 13, 2015

Cono o coppetta?

Lo ammetto, sono golosa. Ma non di tante cose. Ad esempio, detesto la panna montata e i dolci al caffè e al liquore in generale (e se avete letto il mio post di presentazione capirete perchè).
Però adoro il gelato, in quasi tutte le sue forme e questa mio appetito negli ultimi anni è stato ampiamente appagato dal fiorire di ottime gelaterie ad ogni angolo. Non starò qui a fare nomi, ma direi che se oggi volete mangiarvi un buon gelato, per lo meno qui a Torino, avete solo l'imbarazzo della scelta. Se ho voglia di un gelato alla frutta buono posso andare là, se voglio il cioccolato scurissimo lo fanno buono di qua, insomma grandissima scelta ovunque.
L'idea di scrivere questo post però nasce sempre durante la nostra vacanzina al mare: nelle nostre precedenti visite a Senigallia siamo sempre andati in una certa gelatiera alla quale quest'anno, per motivi logistici, non ci siamo mai avvicinati, quindi ce ne siamo cercati un'altra. Lungo la strada che percorrevamo a piedi dal nostro appartamento al centro siamo passati davanti a questa gelateria mai vista prima, ambiente molto minimal, sempre affollata. E in base all'equazione tanta gente=gelato buono ci abbiamo provato.
Il gelato era buono e non posso dire il contrario, ma non ci siamo più tornati per tutta una serie di motivi che andrò ad elencare qui sotto:
1) Il cioccolato fondente non era amaro ed immangiabile come piace alla sottoscritta
2)lo zabaione al varnelli non sapeva di gnente e soprattutto non aveva niente dello zabaione per cui mi sto ancora chiedendo perchè l'avessero chiamato così, quando già dal colore risultava abbastanza evidente che le uova non le avesse viste proprio da vicino
3) se scrivi "con fave di cacao" non mi aspetto di trovarci le gocce di cioccolato fondente che si mettono nella stracciatella. E chi ha assaggiato i biscotti di Libera Terra con marmellata di arance e fave di cacao sa di cosa sto parlando
4) sarei passata sopra a tutte queste cose perchè, ripeto, il gelato non era male, se mi fosse stato venduto come gelato e non come un'esperienza mistica. La commessa era insopportabile, ogni gusto doveva essere una roba stratosferica contenente presidi slow food, ingredienti bio e similari. Se il gelato contiene ingredienti di qualità e buoni posso dirlo solo assaggiandolo, senza bisogno di leggermi il nome di un gusto lungo 4 righe con l'elenco di tutte le prelibatezze che dovrebbe contenere.
5) ma soprattutto se ti chiedo se mi puoi fare una coppetta per il bimbo con un gusto solo e mi dici di sì perchè oltre alla fragola ci hai voluto mettere quasi per forza un po' di sto fiore di alpeggio o cosa accidenti era ("una spanna sopra il fiordilatte" per la precisione)? Era solo per convincermi che era giusto farmela pagare esattamente come il cono che abbiamo preso anche io e mio marito? Ma lo sai che anche la blasonatissima catena di gelaterie che inizia con la G e finisce con la OM e senza la quale tu probabilmente a quest'ora saresti a vendere l'ennesimo gelato gusto puffo fa delle coppette alla cifra di euro 1,2 per le piccole iene?
E comunque nel dubbio, sempre meglio il cornetto col cuore di panna che un gelato che non ispira fiducia: quello almeno sai che è industriale e sarà sempre uguale a sè stesso, a Torino, a Senigallia o chissà dove.
E buon gelato a tutti.

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