martedì, marzo 14, 2017

10 giorni

Dieci giorni è il tempo medio che abbiamo passato da novembre ad oggi tra un malanno e l'altro della piccola iena. Non vi faccio l'elenco di tutte le belle iniziative alle quali abbiamo dovuto rinunciare o quelle che non ci siamo goduti a dovere per strascichi del malanno in guarigione o primi sintomi del successivo perchè altrimenti mi sale la depressione.
Dieci giorni vorrei che fosse anche l'intervallo di tempo tra un mio post e l'altro, mentre l'ultimo risale ormai ad un mese fa. E non ne vado fiera. Ne ho uno nelle bozze da due settimane ormai, tra un po' vedrà la luce, me lo sento.
Dieci giorni è quella terra di mezzo, non è una settimana, ma neanche due, è il tempo che ti piace indicare quando manca poco, ma non pochissimo a qualcosa che ti piace. Sembra un tempo lungo, ma non lo è affatto, ti sembra un'eternità e invece passa in un attimo.
Dieci giorni è il tempo che ci ha messo il mio tatuaggio a guarire, a diventare un tutt'uno col mio polso sinistro, da ora e per sempre.
Dieci giorni è quel tempo che puoi moltiplicare per 3 per ottenere la giacenza media di un'incombenza qui in casa: ho ancora lì la busta che mi hanno mandato per raccogliere e spedire campioni biologici (niente di schifoso, solo un po' di saliva) miei e del piccolo guerriero per un progetto volontario legato alla salute della mamma e del bimbo in gravidanza e nei primi anni di vita. Ho già ricevuto due mail minatorie, entro venerdì devo devo devo spedire tutto quanto.
Dieci giorni, bè, dieci giorni non li abbiamo avuti a disposizione un anno fa per metabolizzare quello che stava succedendo. E a volte forse è meglio così.

0 commenti:

Posta un commento