lunedì, settembre 28, 2015

Rrrifiuti

La piccola iena, pur avendo 31 mesi suonati, ha iniziato a parlare relativamente da poco; adesso che non chiude la bocca un secondo abbiamo realizzato che in tutti quei mesi di silenzio studiava e immagazzinava tutto quello che vedeva e sentiva.
In particolare ha un'ossessione per le lettere: quando ancora non parlava ha imparato a leggerle e adesso, quando gliene dici una, lui ti dice tutte le parole che iniziano con quella lettera. La R ancora non la pronuncia tanto bene, ma comunque per lui è R ranocchio roberto, direttamente da una delle storie della Pimpa.
Nella mia vita di prima, quella di non-mamma, la R era sicuramente R rifiuti ed è curioso come in realtà tante parole che orbitano intorno al concetto di rifiuti inizino sempre con la stessa lettera.
E oggi vorrei parlare della prima di queste parole, che forse è anche la più difficile: ridurre. E per farlo farò anche una piccola digressione, perchè su questo blog io non voglio parlare di quello che l'universo può fare per me, ma di quello che io posso fare per l'universo. Quindi non voglio stare qui a raccontare di tutte le belle cose che le aziende più o meno grandi possono fare per ridurre i loro rifiuti e farli ridurre anche a noi consumatori, ma piuttosto di quello che ognuno di noi può fare, senza dover per forza fare una vita da monaco di clausura.
Per vivere felici riducendo i rifiuti che produciamo occorre non perdere mai di vista la regola d'oro: gli acquisti di oggi saranno i rifiuti di domani. Questo vale sia per la spesa alimentare che per tutto il resto: accessori per la casa, abbigliamento, scarpe (sigh), borse (doppio sigh), ...
Ridurre quindi è una scelta che facciamo prima di tutto quando decidiamo di non comprare una cosa che non ci serve davvero. E sì, lo so che non è facile, però penso che tutti dovremmo impegnarci un po' di più a farlo, e io mi metto in testa al gruppo.
Un paio di domeniche fa, ad esempio, siamo andati a fare una passeggiata in centro e con mio marito notavo che eravamo gli unici a non passeggiare con una sportina in mano. Gli unici soldi che abbiamo speso li abbiamo investiti in un gelato da passeggio che, ovviamente, non è venuto a casa con noi. E trattandosi di due coni i rifiuti sono stati davvero ridotti all'osso :-)
Battute a parte, quando sono in giro cerco sempre di farmi la fatidica domanda "questa cosa mi serve davvero?" e, sistemando l'armadio della iena per il cambio di stagione, ho imparato che mi devo fare questa domanda anche per lui, visto che è pieno di vestiti!
Certo il posto dove compriamo la maggior parte dei nostri rifiuti resta il supermercato, un vero crogiolo di imballaggi in materiali assortiti e, in molti casi, assolutamente inutili. Per non parlare dei rifiuti che produrranno le cibarie a casa, tra scarti di frutta e verdura, gusci di uova, fondini e similari che lasceremo tristi e solitari in fondo al frigo in attesa di arrivare al bidone, pasta e farina che faranno le farfalline, latte che scadrà ancor prima di essere aperto e quel preparato per dolci che sembrava indispensabile e che da un paio di anni vi guarda sconsolato ogni volta che aprite la dispensa gridando "prendi meeeee, ti pregoooo".
Che poi era la stessa frase che vi gridava dallo scaffale del supermercato.
Ecco allora qualche consiglio per non arrendersi alla montagna di rifiuti e portare a casa più prodotti e meno imballaggi.
E' utile cercare di arrivare al supermercato con una lista da seguire fedelmente, senza farsi guidare dalle offerte speciali e dai prodotti sistemati all'ingresso o in testa alle corsie. In dieci anni di matrimonio e di spese ho abbastanza imparato a non farmi incaciottare, ma i primi anni di spese sono stati terribili quanto a prodotti inutili acquistati e rifiuti prodotti :-)
Alcuni dei miei acquisti li faccio al negozio leggero: posso evitare gli imballaggi andando al negozio con le mie scatolette e ridurre gli sprechi acquistando solo la quantità di prodotto che mi serve, senza tenere per mesi un fondino di qualcosa in dispensa, col rischio che diventi un covo di animaletti.
Non acquistare una serie di prodotti poi aiuta a non accumulare rifiuti: per la piccola iena, ad esempio, abbiamo sempre usato pannolini lavabili e io stessa ormai da diversi anni uso la mooncup al posto degli assorbenti usa e getta. Non compriamo acqua in bottiglia e la frutta e la verdura la acquistiamo quasi tutta al mercato, evitando sacchetti e sacchettini e soprattutto l'inutile guanto (apro e chiudo una parentesi: a che serve il guanto quando a casa tanto tutti laviamo e magari pure cuociamo la verdura? E soprattutto il guanto non mi aiuta a non pensare a tutto quello che frutta e verdura hanno visto dal campo allo scaffale del supermercato. E ancora: il sacchettino di cui sopra è davvero sempre utile? Per mezzo chilo di fagiolini sì, ma un melone? Un'anguria? Un limone, banane... insomma è davvero sempre indispensabile?).

I sacchettini della frutta e verdura che acquistiamo li usiamo per la spazzatura, così come i sacchetti di plastica (le più famose sportine) che contengono gli acquisti. Io sono una che ci sta abbastanza attenta (ho sempre la borsa di stoffa quando vado a fare la spesa e di solito esco con una borsina pieghevole che uso per mettere gli acquisti, anche non alimentari, rifiutando quella offerta dal negozio), ma nel corso degli anni ho accumulato sacchetti della spazzatura da qui all'eternità. Gli unici che compro sono quelli condominiali semitrasparenti che uso per la raccolta della plastica.
Dopo aver dispensato qualche consiglio ecco la sfida che vi propongo: parlatemi nei commenti di quanti rifiuti producete.
Noi siamo una famiglia di tre persone con abitudini abbastanza normali, mio marito pranza sempre in ufficio, mentre io e la iena quasi sempre a casa; una volta alla settimana circa andiamo a cena fuori.
Tendenzialmente buttiamo via due sacchetti di organico alla settimana (considerate quelli che si prendono al supermercato per frutta e verdura come dimensione), mentre l'indifferenziato (anche in funzione della dimensione del sacchetto) anche una volta ogni due settimane.
Con vetro e metalli riempio una cassettina tipo quelle della frutta una volta ogni mese/mese e mezzo, mentre per la plastica riempiamo un sacco di quelli da 110 litri in un mese circa.
La carta invece la buttiamo una volta alla settimana, riempiendo il nostro contenitore che dovrebbe essere da circa 30 litri.
Il viaggio verso il miglioramento continuo ovviamente non finisce mai :-)
Ah, perchè rrrifiuti con tre R? Perchè una R sola non bastava per dire tutti quelli che produciamo ovviamente. E' una cosa che ho imparato qui.

2 commenti:

Lidia
mercoledì, settembre 30, 2015

Post molto interessante. Sono d'accordissimo con te sulla necessità di fare delle scelte a monte per ridurre i rifiuti. Anche noi siamo in tre e ovviamente io cerco di riciclare tutto il riciclabile ma anche e soprattutto di non sprecare risorse. Ad esempio per quanto riguarda l'uso di saponi e detersivi: mi sono resa conto che la maggior parte delle persone ne usa quantità spropositate quando per pulire bene ne sarebbe sufficiente molto ma molto meno. E a volte è solo questione di abitudini sbagliate. Un caso per tutti: in genere quando ci si lava le mani (lo noto in particolare nei bagni pubblici) si prende del sapone liquido schiacciando la pompetta fino in fondo. Di solito ne esce una quantità eccessiva di sapone. Con quel sapone in mano si apre il rubinetto e il getto d'acqua fa andare gran parte del sapone giù per lo scarico così come sta. Ciò equivale a spreco e inquinamento moltiplicato per n volte in cui compiamo quell'azione nell'arco della nostra vita. Potrà sembrare una piccola cosa ma io mi sento molto meglio agendo in questo modo: prima apro l'acqua e mi bagno le mani, poi schiaccio la pompetta del sapone (ma non fino in fondo, solo fintanto che esce una piccola quantità di sapone sufficiente ad essere sfregato tra le mani). Dopodiché metto le mani sotto l'acqua e le sciacquo. Per quanto riguarda i rifiuti noi produciamo del rifiuto organico che butto via una volta a settimana, il secco lo butto in genere ogni 20 giorni, la plastica e la carta circa una volta al mese, il vetro anche ogni mese e mezzo. Per quanto riguarda il rifiuto secco sicuramente ne butto molto meno rispetto ai parametri minimi stabiliti dal mio Comune e perciò pago ben di più rispetto agli svuotamenti che effettivamente faccio. Ma evidente i conteggi sono stati fatti sul cittadino medio che produce montagne di rifiuti... Ok, ora mi fermo qui perché mi sembra di aver fatto ormai un'appendice al tuo post! :-)

Marica
sabato, novembre 14, 2015

Interessante.
Ah, dani ha iniziato a dire la R relativamente tardi, e la S dopo i tre anni, che buffo :-)
Ma torniamo ai rifiuti... Come sai, qui non si differenzia l'organico... Abbiamo un contenitore x indifferenziato/organico , uno per carta/vetro/metallo e uno x il green (foglie, rami, prato...).
Di indifferenziato produciamo un sacco e mezzo a settimana, credi ci sia ampio margine di miglioramento, ma rispetto alla famiglia americana media siamo avanti!

Anche io mi portò sempre le buste x la spesa, e spesso una busta di stoffa x lo shopping. Al supermercato x fortuna non ci sono i guantinusa e getta (anche io sempre odiati), ma io non uso nemmeno le bustine x frutta e verdura, e nessuno mi ha mai fatto storie.
E ormai prendo sempre sfusi: riso, legumi, frutta secca... A voltevanchevzucchero, gocce di cioccolato e farina... E l'acqua riempio i contenitori dal dispenser del supermercato.
Ma si può migliorare... Grazie che me lo hai ricordato!

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